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Minori e insidie del web

Minori e insidie del web

Nessuno si sognerebbe di mandare i propri figli da soli nel bosco (Cappuccetto Rosso docet) eppure le insidie del web possono essere assai più dannose. Non solo vi si annidano tanti lupi cattivi ma si può cadere in trappole davvero inaspettate!

Spesso si pensa alla dipendenza da smartphone e ai conseguenti disturbi comprovati dalle neuroscienze. Ma non è solo questo il problema.

Girovagare per il web spesso non è assolutamente segno di libertà come pensano i ragazzi, che non si rendono conto di quanto la rete manipoli le loro scelte e violi la loro sfera personale.

Anche per gli adulti non è sempre chiaro che il libero accesso a internet non è solo una porta aperta dal minore verso il mondo, ma funziona anche al contrario!

Nonostante i “blocchi” che i genitori possono mettere sui telefonini purtroppo è abbastanza facile per i malintenzionati reperire dati sensibili. E’ come dare in mano ai ragazzi la chiave di casa con la possibilità di fargli aprire la porta a perfetti sconosciuti.

Solo nel 2024 sono cresciute del 35% le iniziative sul web che usano marchi noti ai più piccoli per agganciare attraverso loro anche i genitori. Un esempio molto diffuso è il phishing: un messaggio apparentemente legittimo induce l’utente a fornire informazioni utili all’hacker o cliccare su siti che contengono virus e malware, tutti con un riferimento a giochi come Minecraft, Roblox, Lego, Disney e altri.

Verifica dell’età per l’accesso dei minori

Il fatto che spesso i ragazzi stessi imbroglino sull’età creando account sui social anche se non hanno raggiunto quella minima consentita (di solito sono i 14 anni) non aiuta!

Da tempo si discute dell’introduzione di sistemi di verifica dell’età per l’accesso dei minori alle piattaforme online.

Giusto qualche giorno fa lo Stato di New York ha proposto un disegno di legge che vieta alle aziende proprietarie delle piattaforme social di mostrare i cosiddetti “Feed che creano dipendenza” ai minori di 18 anni, a meno che non ottengano il consenso dei genitori. Più nel dettaglio, lo Stop Addictive Feeds Exploitation (SAFE) for Kids Act definisce come “Feed che creano dipendenza” tutti quelli che mostrano e/o raccomandano agli utenti contenuti sulla base dei loro interessi/bisogni – ossia la maggior parte dei Feed algoritmici delle app social.

Anche l’Unione Europea sta lavorando su iniziative legislative per affrontare queste problematiche.

La Commissione europea ha aperto ha aperto anche inchieste formali nei confronti di Tik Tok, Facebook e Instagram (Meta) e X (già Twitter) in quanto sospettati di favorire comportamenti di dipendenza da parte dei minori e di non proteggerli dai contenuti inappropriati.

Ma non solo i social sono sotto accusa, anche i colossi come Google, Apple, Amazon e Microsoft. I trasgressori rischiano molto, fino al 6 per cento del fatturato annuo globale e, nel caso di gravi e ripetute violazioni, il divieto di operare nell’Unione Europea.

 

La legge cosa dice

Già da anni, l’Unione Europea sta cercando di tutelare i minori nel contesto della navigazione su internet e nell’accesso a determinate piattaforme online.

Il Regolamento (UE) 2016/679 (“GDPR”) stabilisce, infatti, in relazione ai servizi della società dell’informazione, che il consenso del minore al trattamento dei propri dati personali è lecito se questi ha almeno 16 anni; in caso di età compresa tra i 13 e i 16 anni, il trattamento è lecito solo se autorizzato dal genitore.

In seguito, la “Direttiva sui servizi audiovisivi e mediatici” (n. 2018/1808) ha previsto che, con riferimento a contenuti che possano nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale del minore, le piattaforme di condivisione video applichino sistemi per verificare l’età degli utenti, oltre all’implementazione di sistemi di controllo parentale. Inoltre, i dati così raccolti non possono essere trattati per finalità commerciali, profilazione o pubblicità comportamentale.

Infine, il “Digital Services Act” (Regolamento UE 2022/2065), nel rimarcare la protezione dei minori quale importante obiettivo politico dell’Unione, prevede che i fornitori di piattaforme online accessibili ai minori adottino misure adeguate e proporzionate per garantire un elevato livello di tutela della vita privata, di sicurezza e di protezione dei minori sul loro servizio. Per attenuare i rischi, viene poi stabilito che i fornitori di piattaforme e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi adottino misure specifiche per la tutela dei minori, ivi compresi gli strumenti di verifica dell’età e di controllo parentale.

Anche in Italia nel 2023 sono state introdotte per legge specifiche disposizioni per la sicurezza dei minori in ambito digitale prevedendo che dispositivi quali smartphones, computers, tablets o altri oggetti connessi alla rete dovranno contenere, in automatico, applicazioni di controllo parentale

Ma come ben sappiamo dai fatti di cronaca il problema non solo non è risolto ma direi nemmeno arginato.

La rete vincente

Oltre alle leggi dobbiamo ripensare alla “rete”, quella reale che in qualche modo sostiene e salva i minori da insidie di quella digitale. Intanto una formazione anche per gli adulti, che siano genitori, insegnanti o educatori. Non solo non possiamo permetterci di mandare i ragazzi “da soli nel bosco” ma dobbiamo per primi conoscerlo per tracciare insieme un percorso che ne faccia trarre i benefici senza precluderne il passaggio. Non scordiamoci infatti che questo è e sarà una delle strade che avranno a disposizione per interagire ed apprendere e non possiamo solo demonizzarlo.

Concludiamo l’articolo con alcuni consigli di lettura che speriamo potranno essere di aiuto proprio per sviluppare insieme un pensiero critico sull’argomento.

Bibliografia

La banda degli Smanettoni – Il furto dell’identità digitale
Una storia e tanti giochi per navigare consapevoli sul web
di Anna Fogarolo / Erickson

ETÀ 9+

Come far capire agli adolescenti che smanettare in internet senza le giuste competenze e attenzioni può essere pericoloso?
Il libro racconta le avventure di quattro amici (la “banda degli smanettoni”), quattro adolescenti che, come tutti i ragazzi, adorano navigare in rete. Un giorno la loro professoressa viene derubata della sua identità digitale: come fare per aiutarla?
Ci penseranno i nostri supereroi, con l’aiuto dei lettori, che dovranno risolvere misteri ed enigmi che li aiuteranno a capire saperne di più sul mondo del web e dei social.
Alla fine della storia sono stati inseriti un glossario delle parole più importanti trovate nel testo e le soluzioni degli esercizi.

Al libro sono allegate 42 carte per mettersi alla prova e diventare uno “smanettone” degno della banda!

 

SocialMente – Per un uso consapevole della rete

di Carlotta Cubeddu / Einaudi Ragazzi

ETÀ 11+

Un libro di saggistica per bambini dagli 11 anni: social, cyberbullismo, realtà virtuale, ma anche felicità, consapevolezza, realizzazione. Un libro per capire l’impatto della rete sulle nostre vite, dedicato alle ragazze e ai ragazzi che usano la tecnologia, i social e vorrebbero capire di più se stessi e gli altri.

 

 

 

 

 

 

Myra sa tutto
di Luigi Ballerini / Il Castoro

ETÀ 13+

Non sai cosa metterti? Che film guardare? Qual è la ragazza o il ragazzo che fa per te?

Nel mondo di Ale e Vera non c’è bisogno di affannarsi per trovare le risposte. Myra, il sistema operativo integrato nella vita di ogni cittadino, ti conosce bene e sa cosa è meglio per te. Basta chiedere. E infatti Ale e Vera si incontrano proprio grazie a lei. Ma qualcosa non quadra, e Vera lo sa: si può vivere sotto l’occhio costante del sistema, nella totale condivisione social della propria vita? A cosa stanno rinunciando? Ale, Vera e un gruppo di altri ragazzi tentano la strada più dura: scegliere da soli, risvegliare le coscienze. È difficile non farsi beccare, ma ne vale al pena: la libertà è un’avventura piena di storie, emozioni, sfide. Ma è anche piena di pericoli, soprattutto se il nemico è molto più vicino del previsto. Ribellarsi ha un costo molto alto. Saranno disposti a pagarlo?

 

 

 

Hikikomori

di Fabrizio Silei e Ariela Rizzi / Einaudi Ragazzi

ETÀ 14+

A volte il rapporto con il mondo virtuale sostituisce quello con il mondo reale anche nei rapporti sociali. Il bullismo fa sì che le vittime scappino dalla realtà che ogni giorno mette loro a dura prova cercando rifugio on line, pensando che le cose possano essere migliori. Si isolano sempre di più cercando di nascondere il loro stato emotivo anche ai genitori, faticano a parlarne pensando che non possano capire perché spesso li sentono distanti, arrivano anche a ritirarsi dalla scuola perché la situazione non è più sostenibile. Questi ragazzi e ragazze vengono chiamati Hikikomori, che in giapponese vuol dire proprio isolarsi, staccarsi dalla realtà, abbandonarsi.

Ma da questo silenzio e torpore si può uscire! E questo romanzo per ragazzi, a tratti duro e struggente, ci dimostra come l’amore arrivi ovunque e possa potare ad un nuovo inizio e farci rialzare dopo tante cadute.

 

Law & Order, Uncategorized
facebook aggiorna le norme contro il bullismo

Contrattacco di Facebook: nuovi provvedimenti contro il bullismo

Facebook e il bullismo. Forse in risposta alle accuse rivoltegli dal Wall Street Journal (vedi il nostro post della scorsa settimana), il sociale ha aggiornato le politiche relative alla sicurezza.

Gli episodi di bullismo su Facebook rappresentano una problematica quotidiana sia per personaggi pubbici che per utenti privati. Facebook si è impegnata ad eliminare i messaggi offensivi nei post e anche nei commenti, per entrambe le categorie di soggetti.

Oltre alle regole da seguire per prevenire il bullismo, FB ribadisce la necessità del singolo di segnalare comportamenti illeciti, eventualmente utilizzando gli strumenti messi a disposizione (vedi).

Molto utile, inoltre, per ragazzi, genitori ed insegnanti, la piattaforma dedicata alla sicurezza. E’ possibile visitarla a questo indirizzo. Ci potrete trovare gli strumenti pratici da utilizzare per diminuire i rischi durante la navigazione sul social.

Non solo quindi il bullismo è al centro dell’attenzione di Facebook, ma tutte le situazioni di potenziale disagio. Navigando nella pagina del Centro per la sicurezza del social, risulta davvero evidente le enormi potenzialità di supporto che Facebook potrebbe avere. Tramite anche meccanismi di machine learning, Facebook è in grado di riconoscere i contenuti che potrebbero indicare un forte disagio psicologico. Nella sezione di aiuto, inoltre, si propongono direttamente contatti utili e pratici.

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