
Caricabatterie universale: un miraggio? Sembra di no. Oggi l’Unione Europea porterà in Commissione la proposta di introdurre un caricabatterie universale per i dispositivi mobili. Il risultato sperato sono punti di ricarica USB-C comuni e software interscambiabili fra le varie case produttrici.
Una decisione che porterebbe a indubbi vantaggi ecologici, andando a ridurre notevolmente la mole di rifiuti tecnologici. L’eventuale risparmio economico, prevedibile con la vendita del dispositivo senza il caricatore, non è invece scontato.
Le case produttrici potrebbero effettuare dei rincari in modo più o meno giustificato. La questione è controversa.
Apple, ad esempio, che ha eliminato dalla confezione dell’IPhone 12 l’alimentatore, mantiene però una tecnologia proprietaria. L’azienda infatti sostiene che la standardizzazione porterebbe ad un appiattimento del mercato e dell’avanzamento di nuove tecnologie, a scapito degli utenti su cui ricadrebbero costi aggiuntivi.
Fuori dalle porte della Commissione Europea, dunque, ci sono ostacoli di mercato e punti di vista discordanti su come si debba pensare l’innovazione.
Un altro elemento da considerare è che molti dispositivi si sono ormai spostati dalla carica con la presa al muro al sistema wireless.
Si tratta in ogni caso di una proposta che apre a un dibattito e magari a soluzioni condivise benefiche sia a livello ecologico che economico.
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