Nel precedente articolo del blog (vedi) abbiamo parlato della longevità di alcuni linguaggi di programmazione e di come alcuni di questi facciano ancora parte integrante delle funzionalità moderne.
Questo è dovuto in buona parte al fatto che procedure consolidate e funzionanti non vengono riscritte solo per utilizzare un linguaggio più moderno. È il caso delle banche, che hanno molte procedure scritte tutt’oggi in COBOL, anche quelle che sono alla base del funzionamento dei Bancomat.
Ma ci sono anche dei casi in cui è il linguaggio di programmazione che si evolve e si adegua alle nuove tecnologie e alle nuove soluzioni.
Un esempio?
È il caso ad esempio di Delphi di Embarcadero, che, in occasione del 27° anniversario dell’uscita della versione 1, ha pubblicato un documento (scaricabile qui) in cui mostra l’evoluzione del linguaggio, comparato con gli “attori” presenti sulla scena in ciascun momento.
Si scopre quindi che Delphi, che al momento della sua uscita nel 1995 girava sul neonato Windows 95, non poteva integrarsi con i telefonini, non ancora diffusi sul mercato. Del resto non si poteva neanche contare sulle ricerche in Internet perché i motori di ricerca ancora non esistevano.
Tuttavia nei suoi ventisette anni di vita, Delphi ha saputo adattarsi ai nuovi scenari e con esso oggi è possibile, fra le altre cose, realizzare app e siti web, integrarsi col cloud, interagire con la IA e sfruttare le blockchain. E, sì, è ancora possibile scrivere applicazioni console e Windows! (ma anche per Linux e MacOS).
Una curiosità: Generazione Informatica è nata nel 1996 e in quell’anno era già uscita la versione 2 di Delphi. Da allora l’abbiamo adottato come linguaggio di riferimento e, insieme ad altri che si sono aggiunti nel tempo, continuiamo ad usarlo con soddisfazione!
La scatola originale ce l’abbiamo ancora, come vedete nella foto in apertura.
Sì, a quei tempi i prodotti software si compravano con tanto di scatola e CD di installazione!
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