Che le relazioni umane siano complicate da gestire si sa.
In amore poi… troppi se, troppi ma, troppe aspettative, troppi malintesi…
E allora perché non crearsi il partner ideale?
Se state sorridendo forse non sapete che c’è chi addirittura sostiene, che nel 2050 probabilmente saranno legalizzati i matrimoni tra robot e persone.
Ma già adesso sono aperti dibattiti legali ed etici a riguardo.
A sostenerlo è David Levy, esperto di Intelligenza Artificiale e autore del libro Love and sex with robots, che dal 2014 ogni anno tiene una conferenza omonima sul tema. Non pensiate che si tratti solo di fantasie a sfondo sessuale per pochi malati. Anzi! Spesso le carenze di chi rimane invischiato in questo mondo artificioso, sono legate all’affettività. Parliamo di vere e proprie implicazioni sentimentali. Lo studio di questa interazione emozionale si chiama appunto «lovotica».
Chi può decidere cosa è “vero amore”?
Secondo Hooman Saman, ricercatore presso il laboratorio di Social Robotics alla National University of Singapore, sarà vero amore quello tra la futura generazione di robot e gli esseri umani. È infatti dal 2008 che studia il modo di creare dei «robot emotivi» che non solo siano in grado di riconoscere gli stati d’animo degli umani ma di rispondere di conseguenza. Il segreto è dotare i robot di una versione artificiale degli ormoni umani dell’amore – come la ossitocina, dopamina, serotonina e endorfine – che, aumentano o diminuiscono, a seconda del livello di affetto.
“Io dico che chiunque si innamori è un disperato. Innamorarsi è una pazzia, è come se fosse una forma di follia socialmente accettabile.“
Implicazioni emotive che vengono raccontate molto bene nel film HER, dove il protagonista Joaquin Phoenix rimane coinvolto in una vera e propria relazione sentimentale con un sistema operativo avanzato chiamato Samantha. «Lei», appunto, diviene l’unica in grado di ascoltare e comprendere ciò che prova, finendo lei stessa per condividere con Theodore le sue esperienze e sensazioni. Un rapporto sempre più intimo, che diventerà una vera e propria relazione d’amore.
Per saperne di più leggete il nostro precedente articolo cliccando qui.
Quando Alberto Sordi anticipò la fantascienza
Anche se siamo ben lontani da scenari fantascientifici, come non ricordare il nostrano «Io e Caterina» uscito nelle sale nel 1980, con il grande Alberto Sordi, qui anche in veste di regista.
Il protagonista Enrico Melotti, un uomo d’affari di mezza età, dominato da una strabordante forma di maschilismo, è alla ricerca di una donna «perfetta» che soddisfi tutte le esigenze di un uomo senza nessuna implicazione emotiva. Così acquista un robot tuttofare dalle fattezze femminili visto in America in un viaggio di lavoro. Ma anche se con i toni bonari della commedia all’italiana, anche qui emergono complicazioni sentimentali, con tanto di scenata di gelosia della Robot-Caterina, anticipando così una visione umanizzata delle macchine.
Nelle sue ricerche Saman prevede che nel futuro i robot riusciranno anche a percepire le manifestazioni affettive degli esseri umani attraverso la lettura delle espressioni del viso, il tono della voce, i gesti ma anche la pressione sanguigna e la temperatura corporea. E reagiranno agli stimoli esterni dimostrando amore e felicità, ma anche gelosia, disgusto, rabbia o altre emozioni attraverso movimenti di avvicinamento o allontanamento, segnalazioni sonore, vibrazioni, colorazioni dei led.
Si, tutto ciò fa un pò rabbrividire…
Ma qualcuno può decidere cosa sia “vero amore” ?
Un caso eclatante è quello del giapponese Akihiko Kondo che nel 2018 ha sposato un ologramma popolarissimo nel suo paese che si chiama Hatsune Miku durante una cerimonia tradizionale. Hatsune Miku è una cantante: incide dischi, fa concerti ed ha una carriera strepitosa dal 2007, l’anno in cui è stata creata. Anche se Hatsune non esiste ma è frutto di un avanzamento tecnologico che in Giappone si fa sentire in modo prepotente, Akihiko Kondu si è innamorato di lei e ha deciso di sposarla.
Del resto in quanti si innamorano di persone celate dietro una tastiera? O costruiscono relazioni basate sul modo in cui si desidera l’altro perché trasposizione dei propri desideri?
L’oggetto di un amore non rende meno reale il sentimento.
Vi lasciamo con un consiglio di lettura
Anche se qui non parliamo di amore di coppia vi consigliamo la lettura di questo delicato romanzo che racconta il confine tra intelligenza artificiale e umana.
Dal Premio Nobel per la Letteratura Kazuo Ishiguro un’opera visionaria che conquista per limpidezza dello stile, profondità delle implicazioni esistenziali e stratificazione dei livelli narrativi. Il libro, ambientato in un futuro non troppo lontano, vuole esprimere la personale opinione di Ishiguro proprio su questo tema:
I robot possono provare sentimenti, riescono a prendere delle proprie decisioni?
Seduta in vetrina sotto i raggi gentili del Sole, Klara osserva il mondo di fuori e aspetta di essere acquistata e portata a casa. Promette di dedicare tutti i suoi straordinari talenti di androide B2 al piccolo amico che la sceglierà. Gli terrà compagnia, lo proteggerà dalla malattia e dalla tristezza, e affronterà per lui l’insidia piú grande: imparare tutte le mille stanze del suo cuore umano.
Josie è una bambina fragile, pallida, insicura nel camminare e afflitta da un male oscuro; la sceglie, è Lei quella che vuole e la porta nella sua casa luminosa, dove si vede il Sole che tramonta. E quando la malattia di Josie colpisce più duramente, Klara sa che cosa fare: deve trovare colui da cui ogni nutrimento discende e intercedere per la sua protetta, anche a costo di qualche sacrificio; deve impegnarcisi anima e corpo, come se anima e corpo avesse.
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