Giorno: 21 Settembre 2021

La Lituania attacca Huawei

Huawei: cybersicurezza e politica internazionale

Accusa a Huawei. Non è la prima, forse non sarà l’ultima. In ogni caso questa volta è la Lituania a muoversi contro Huawei. L’accusa: il colosso cinese utilizza funzionalità interne agli smartphone per spiare il comportamento degli utenti. L’intento è impedire che vengano scaricati contenuti malvisti da Pechino.

Huawei, insieme alle altre aziende cinesi leader nel mercato delle telecomunicazioni, è da anni sotto il mirino delle autorità mondiali per problematiche di cybersicurezza.

Basti pensare alle diverse posizioni politiche ed economiche assunte dai vari Paesi nei confronti dell’adozione di infrastrutture cinesi per il 5G.

In Gran Bretagna ad esempio è frequente la disinstallazione di apparecchiature per il 5G di marca Huawei. Per non parlare, poi, della politica statunitense a questo riguardo che mal digerisce le decisioni ‘intermedie’ di alcuni stati europei come l’Italia.

Ultimamente però anche il governo italiano sta muovendosi con maggior cautela in ambiti strategici come le telecomunicazioni, consapevole del rischio derivante dalla delega di questi settori ad una potenza straniera.

Da questa visione nasce la normativa Golden Power e il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica.

L’Accusa a Huawei ha il sapore di una scelta politica da parte della Lituania, ma non si possono negare i dubbi instillati da certe scelte aziendali.

Per approfondire:

Articolo su Agenda Digitale

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caricabatterie standard

Caricabatterie universale: l’UE ci prova seriamente

Caricabatterie universale: un miraggio? Sembra di no. Oggi l’Unione Europea porterà in Commissione la proposta di introdurre un caricabatterie universale per i dispositivi mobili. Il risultato sperato sono punti di ricarica USB-C comuni e software interscambiabili fra le varie case produttrici.

Una decisione che porterebbe a indubbi vantaggi ecologici, andando a ridurre notevolmente la mole di rifiuti tecnologici. L’eventuale risparmio economico, prevedibile con la vendita del dispositivo senza il caricatore, non è invece scontato.

Le case produttrici potrebbero effettuare dei rincari in modo più o meno giustificato. La questione è controversa.

Apple, ad esempio, che ha eliminato dalla confezione dell’IPhone 12 l’alimentatore, mantiene però una tecnologia proprietaria. L’azienda infatti sostiene che la standardizzazione porterebbe ad un appiattimento del mercato e dell’avanzamento di nuove tecnologie, a scapito degli utenti su cui ricadrebbero costi aggiuntivi.

Fuori dalle porte della Commissione Europea, dunque, ci sono ostacoli di mercato e punti di vista discordanti su come si debba pensare l’innovazione.

Un altro elemento da considerare è che molti dispositivi si sono ormai spostati dalla carica con la presa al muro al sistema wireless.

Si tratta in ogni caso di una proposta che apre a un dibattito e magari a soluzioni condivise benefiche sia a livello ecologico che economico.

Per approfondire, leggi la notizia sul portale del Parlamento Europeo: leggi

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